MERCOLEDÌ, 07 LUGLIO 2010

 

 

Pagina 26 - Cultura e Spettacoli

 

Sociale: «Ecco la lettera di rinuncia alla gestione»

 

Benedini affida la controreplica alla nota inviata da Pesta

 

 

 

Nessun commento a caldo «Il trasferimento dell’attività lirica? Era solo un’ipotesi di lavoro»

 

 


 

 Stemperata la polemica (almeno un po’), la controreplica del direttivo del Sociale arriva sei giorni dopo. Talmente secca da esaurirsi in poche righe: “In merito all’articolo pubblicato in data 1 luglio 2010 e alle dichiarazioni del signor Carlo Pesta, pare doverosa la corretta ricostruzione della verità storica”, scrive il presidente dei palchettisti, Guido Benedini. Chiedendo che venga pubblicata integralmente la lettera a firma dello stesso Pesta, indirizzata al condominio del Sociale in data 31 maggio 2010. Ecco il testo: “Gentile Presidente, facendo seguito all’incontro del 27 maggio u.s. e relativi accordi intercorsi, formalizzo con la presente che la Fondazione Arteatro terminerà la gestione del Teatro Sociale in data 30 giugno 2010.
 Si sottolinea che con il decadimento del contratto di gestione si interrompono, di conseguenza, anche il contratto di organizzazione lirica per conto del Condominio Teatro Sociale e relativo servizio di tesoreria. Resta intesa la massima disponibilità per un incontro in tempi brevi per trovare un nuovo accordo per la realizzazione della stagione lirica 2010 che soddisfi entrambe le parti. Sarà cura del Condominio, direttamente o indirettamente, la messa a disposizione dei fondi necessari secondo il proprio bilancio preventivo. La Fondazione Arteatro tra il 15 e 30 giugno p.v. provvederà allo sgombero di tutte le proprie attrezzature e procederà con le disdette delle utenze - o volture a nome di chi il Condominio vorrà indicare - a partire dal 1/7/10, data in cui si provvederà anche alla riconsegna delle chiavi del Teatro Sociale. Distinti saluti”.
 Così scrive Pesta, presidente della Fondazione Arteatro, a cui il direttivo del Sociale, con il consenso dell’assemblea, aveva affidato la gestione del teatro per tre anni, dall’1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2011. A confermare la notizia del ripensamento di Pesta, che cominciava già a circolare, era stato lo stesso Benedini. A sua volta, il presidente di Arteatro aveva replicato a stretto giro, raccontando di accordi verbali traditi che avrebbero vanificato il suo disegno per il Sociale. Nel dettaglio - accusava Pesta - il direttivo si sarebbe rimangiato l’impegno a trasferire ad Arteatro la titolarità dell’attività lirica. Negandogli anche la possibilità di recedere dal contratto senza dover tirare fuori di tasca altri soldi.
 «Era solo un’ipotesi di lavoro», risponde stizzito Benedini rispetto alla titolarità della lirica. Ma sono davvero le ultime parole che si concede: non vuole aggiungere altro né, assicura, alimentare la tensione con Pesta. La temperatura dei rapporti, però, resta alta. Rovente.