RASSEGNA STAMPA SULL'ASSEMBLEA DEL 2 LUGLIO 2007

(La Voce di Mantova del 3 luglio 2007, pag. 16)

 

 

 

benedini: 'valutiamo altre idee". capilupi: "offerta poco chiara". gianolio: 'tutto chiaro e inequivocabile"

 

Il Sociale prende tempo sulla proposta del Comune

 

Quella di ieri sera doveva essere un'assemblea dei palchettisti che in qualche modo avrebbe dovuto dare delle risposte alla proposta di gestione del Teatro avanzata, nei giorni scorsi, da Comune e Provincia di Mantova. Invece, all'ordine del giorno, il punto non compariva neppure. «Stiamo valutando altre proposte e ci sembrava troppo presto parlarne ora», ha detto il presidente del Massimo, Benedini, «Proposta inaccettabile e poco chiara» dice il suo vice, Capilupi, «Era chiarissima», replica il vicesindaco di Mantova, Gianolio.

Tornano ad addensarsi le nuvole dell'incertezza sul futuro del Teatro Sociale. Nei giorni scorsi Comune e Provincia, attraverso gli assessori Paolo Gianolio e Roberto Pedrazzoli, avevano avanzato una proposta «ufficiale, dettagliata e chiara», dice il vicesindaco e assessore alla cultura di via Roma, di gestione del teatro Sociale. Una proposta che prevede la gestione artistica e amministrativa del teatro da parte del Comune, previo il pagamento di un affitto di 150mila euro all'anno per 10 anni ai proprietari della struttura - i palchettisti - da reinvestire nella ristrutturazione del Massimo. Gianolio, come ci ha confermato anche ieri, si aspettava che l'assemblea di ieri desse delle risposte alla proposta, invece nulla, nemmeno inserita all'ordine del giorno: «La proposta del Comune - spiega il presidente del Sociale Guido Benedini - ci sembrava inadeguata nel senso che non ci sembra abbastanza "da teatro". Vorremmo che il Sociale venisse gestito da professionisti e per questo stiamo valutando anche altre proposte». Il vicepresidente del Massimo, Alberto Capilupi, è più drastico: «La proposta del Comune è inaccettabile perché ci chiedeva di gestire il teatro al 100%, ma noi non siamo disposti ad affittare tutto il teatro perché ci servono i soldi degli affitti dei negozi e del bar per pagare i debiti che abbiamo in corso. Forse c'è stata un'incomprensione con il Comune». Ma Gianolio precisa che non c'è stata nessuna incomprensione e «il Comune non chiede di gestire nessun affitto. Siamo convinti che la nostra proposta sia seria e rappresenti un'opportunità per i palchettisti e per la città. A questo punto però non credo sia il caso di portare la situazione all'esasperazione». (em.sa.)