Mantova, 31 ottobre 1996

          

 Lettera alla Spett. Gazzetta di Mantova

del "M.I.U."

 (Movimento ITALIA UNITA - movimento civico trasversale d'opinione)

 

Rispondiamo alla lettera del sig. Gianni Anselmi, apparsa mercoledì 30 ottobre sulla Gazzetta di Mantova con il titolo "Non è razzismo, é federalismo".

 

Anzitutto notiamo con piacere che il nostro comunicato, apparso il 25 ottobre sulla Gazzetta di Mantova sotto forma di lettera, sta facendo riflettere parecchio.

 

Noi abbiamo espresso l'opinione - che qui ribadiamo - secondo cui é "razzista" il volantino diffuso contenente lo slogan "Gli studenti della Padania chiedono: mai più professori meridionali nelle scuole". Esso pone infatti una discriminazione - addirittura assoluta, perchè non prospetta nemmeno criteri di priorità - nei confronti di una parte degli insegnanti italiani, fondata unicamente sulla loro origine territoriale. A nostro parere tale comportamento rientra - alimentandola - nella logica pericolosissima di diffusione di idee fondate sull'odio razziale o etnico, bandite a livello internazionale e nazionale: dallo Statuto e da varie Dichiarazioni delle Nazioni Unite; dalla convenzione internazionale di New York del 7 marzo 1966 sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale; dalla legge italiana 13 ottobre 1975 n. 654 sulla ratifica ed esecuzione della convenzione di New York e poi dalla legge italiana 25 giugno 1993 n. 205, che ha convertito in legge, con modificazioni, il decreto legge 26 aprile 1993 n. 122 (Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 97 del 27 aprile 1993).

Ma in quella richiesta attribuita agli studenti "padani" "non c'è assolutamente nulla di criminale" secondo il sig. Anselmi, che forse ignora la normativa vigente e non fa riferimento alle convenzioni internazionali e tanto meno alle leggi dello Stato italiano (anche il volantino rifiuta "il sentimento di appartenenza al popolo italiano").

 

Sull'ipotesi di violazione della legge deciderà comunque il magistrato.

 

In ogni caso su un altro piano - quello morale e civile - noi consideriamo allarmante l'imbocco di una strada discriminatoria, che domani potrebbe estendersi a qualsiasi altra professione.

 

A tale proposito vorremmo anche far notare che lo spirito di quel volantino va completamente contro la storia, perché l'Europa prevede la libera circolazione professionale dei cittadini della Cee.

Ma ciò fa parte delle incorerenze che abbiamo già rilevato: mirare a staccarsi da una parte dell'Italia e contemporaneamente essere per l'Europa; dichiarare l'indipendenza e la secessione e contemporaneamente continuare a prendere lo stipendio di parlamentare; aver prestato il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana e assumere atteggiamenti da stranieri in casa; offendere una parte degli italiani e far la parte degli offesi con chi protesta; discriminare e far passare la discriminazione come una forma di libertà.

 

Tutto ciò vanifica quanto di positivo proviene dalla Lega, cui contestiamo - da italiani unitaristi residenti nel nord - la linea dura della secessione, a nostro parere totalmente errata. 

 

 

                                                              Movimento Italia Unita